Mondi Paralleli

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RIABILITAZIONE E TUTELA PER I BAMBINI

di Marisa Melis

QUOTIDIANO SARDEGNA DELL'11 aprile 2012

Nota dolente per le famiglie che si affacciano al mondo della disabilità con bambini piccoli che devono fare riabilitazione.

Un genitore si rivolge ai centri che consigliano i medici o altri genitori e purtroppo, apprendono che ci sono grandi file, perché il figlio possa iniziare a fare la riabilitazione.

Un po’ la colpa si deve addebitare ai tagli che vengono dati dall’alto e, elemento non trascurabile il numero dei bimbi con problemi sta crescendo.

I centri più gettonati sono quelli dove veramente si lavora in equipe, dove ci sono i terapisti, psicomotricisti, logopedisti che interagiscono tra di loro e si consultano con i pedagogisti, psicologi e vengono coordinati dai neuropsichiatri infantili.

Qualcuno si chiederà: ma non è la normalità lavorare in equipe?

Sulla carta dovrebbe funzionare così, ma poi toccando con mano e frequentando i centri di riabilitazione, una famiglia attenta si rende conto che sono veramente pochi quelli che lavorano bene per ottenere “miglioramenti del bambino” o cercare di tenere degli standard accettabili per il paziente.

In questi centri l’equipe partecipano alle riunioni di GLHO dei bimbi, in tanti altri mai nessuno è andato nelle scuole per informare gli insegnanti quali sono i problemi riguardanti la riabilitazione che coinvolgono il bimbo.

Questi centri veri purtroppo hanno liste d’attesa anche di un anno.

Un bimbo al quale è stata appena diagnosticata una sindrome o altro ed ha dei ritardi cognitivi ha bisogno SUBITO di un intervento di riabilitazione. Sappiamo tutti che i primi anni di vita sono molto importanti su tutti gli aspetti sia cerebrali che motori ed allora, perché questi bambini vengono quasi abbandonati dallo Stato? Perché vengono presi in carico a volte troppo tardi?

Quante volte ho sentito di madri che portando il bambino per la riabilitazione veniva giudicato l’intervento prematuro per la logopedia e poi presentatosi dopo anni, veniva giudicato tardivo.

Se tu Stato tagli ai Centri, i bambini non hanno il giusto apporto e non è un peso per tutta la società il mancato intervento riabilitativo su questa creatura? Il suo percorso riabilitativo si allungherà nel tempo. Per non parlare della riabilitazione che viene assegnata dalle ASL che è quantitativamente insufficiente. Che beneficio può trarne un bimbo che per esempio ha paralisi cerebrale con due sedute di psicomotricità alla settimana?

Quante carenze per questi bimbi, eppure la Costituzione assicura che tutti i cittadini italiani in egual misura hanno diritto alla salute, al benessere ecc.

Parole, Parole..

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