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Associazione di Volontariato |
L'epilessia non è causa di omicidio
di Marisa Melis
QUOTIDIANO SARDEGNA DEL 25 APRILE 2013
Non c’è limite alla decenza.
Ogni tanto qualcuno ci ritenta a far passare gli epilettici come potenziale assassini.
Nel passato ci avevano “provato” i legali della signora di Cogne a disquisire che durante “una crisi epilettica” probabilmente si era consumato l’omicidio del bimbo e poi tutto era stato dimenticato.
Il 18 aprile durante una comparsata ad un contenitore televisivo in prima serata un psicologo criminologo (dopo la sentenza per l’omicidio di Avetrana), ipotizzava che lo zio poteva aver commesso l’omicidio della ragazzina anche lui durante una crisi epilettica.
Ma la volete finire di sparare cavolate a raffica?
Noi familiari di persone epilettiche siamo veramente scocciate di sentire tali assurdità.
Inviterei questi “esperti” ad osservare un paziente durante una crisi epilettica.
Devono solo vergognarsi e magari cercare altrove motivi per difendere i loro assistiti o pazienti.
Sono tanti anni che frequento ospedali alla ricerca del farmaco che abbia la meglio sulle crisi di mia figlia e durante tali ricoveri ho assistito a centinaio di crisi epilettiche “diverse”.
Posso affermare con grande sicurezza di non aver mai visto crisi che potevano sfociare in qualcosa di così grave.
Vedo sempre persone che sono “sfiancate” e stanche dopo l’episodio.
Vedo persone che hanno bisogno di aiuto che non sia ossessione, non bisogna fare domande, non bisogna toccarle perché sono esageratamente infastidite. Posso dire con fermezza che “dopo” non hanno voglia di parlare, tutti hanno bisogno di riposare. Le scosse debilitano e il silenzio in quel momento è l’unica cosa di cui necessitano.
Basta sentire assurdità! Molti dei nostri ragazzi se hanno una crisi in strada e sono soli vengono scambiati per drogati e i “sani” hanno paura di avvicinarsi. Perché il drogato non va soccorso sempre e comunque? In quei momenti sia il drogato che l’epilettico devono essere aiutati.
Questi pseudo programmi non fanno altro che aumentare nel cittadino che ascolta e veramente non conosce l’epilessia, pensieri che emarginano i nostri ragazzi epilettici.
Per aumentare l’audience guarda che danni causano i programmi strappalacrime, mostrano i nostri ragazzi in vesti che non appartengono a loro.
Chiediamo più rispetto per i nostri cari epilettici, l’etichetta di “assassini” la respingiamo ai mittenti.
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